Si fa sempre più concreta l’ipotesi di spezzare l’accordo italo - svizzero sulla gestione della navigazione del Verbano.
Dopo un primo studio, forse poco convincente, la Svizzera si appresta infatti ad avviarne un altro per evitare di affidare nuovamente la sua navigazione pubblica alla Gestione Governativa Laghi italiana. E questo perché, secondo gli elvetici, l’attuale gestione presenta un quadro desolante con costi troppo alti e scarsi collegamenti. Eppure su questa analisi non è d’accordo lo stesso personale svizzero di terra e di bordo del bacino d’oltralpe, che chiede di essere ascoltato e di collaborare alla stesura dello studio, essendo giornalmente a stretto contatto con utenti regolari e turisti e che preferirebbe rimanere con la gestione italiana.
Così mentre mancano ormai pochi mesi alla scadenza della Convenzione italo-svizzera sulla navigazione dei laghi Maggiore e Ceresio (stipulata nel 1997, scade a dicembre) il dibattito entra nel merito. Gli interessi in gioco sono diversi e importanti su tutti i fronti: l’Italia ha già una flotta più che ottimale e personale italo-svizzero rodato, in Ticino c’è chi punta da ormai tre anni a staccarsi dalla società pubblica italiana per creare una propria flotta, ovviamente sulla parte svizzera del bacino.
Servizio completo sulla Prealpina di martedì 12 luglio